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La recensione di Demon City Shinjuku, la città dei mostri

Demon City Shinjuku – La città dei mostri è un racconto di Hideyuki Kikuchi, che nel 1988 venne trasposto in un film animato da Yoshiaki Kawajiri. E’ una pellicola che non può mancare per gli appassionati di anime horror. Hideyuki Kikuchi è l’autore tra gli altri di Vampire Hunter D e Wicked City (“La città delle bestie incantatrici”).

La trama forse è un po’ classica e semplice (cerca di toccare anche argomenti di storia contemporanea) ma i disegni sono spettacolari.

Chi è Rebi Rah in Demon City Shinjuku

La storia vede come location principale il quartiere Shinjuku di Tokyo, preso d’assalto da forze demoniache: il suolo si spacca in due e la voragine che si forma diventa il “vaso di Pandora”. Questo terremoto viene chiamato “la scossa del diavolo” e lascia intatte le zone circostanti: solo Shinjuku viene distrutta e diventa la “base militare” dei demoni.

A capo delle forze del male c’è Rebi Rah, un essere umano prescelto dai demoni per guidare l’invasione della Terra. Genichirou, maestro di arti marziali, cerca di opporsi a Rebi Rah ma viene ucciso in battaglia.

I demoni si preparano a invadere la Terra

Dieci anni dopo le forze del male si preparano a sferrare il colpo finale, quello che porterà all’invasione di tutta la Terra. L’unico in grado di fermare Rebi Rah è Master Aguni Lai, un esperto di arti marziali, maestro di Genichirou.

Rebi Rah escogita quindi un piano per metterlo fuori uso.  In questo periodo il presidente federale Kosumi Yuma arriva per la prima volta in visita a Tokyo. Si tratta di una figura molto influente, impegnata in campagne contro le armi nucleari, a favore della diffusione della democrazia e della pace tra Israele e il mondo arabo.

Con lui c’è anche la figlia Sayaka, che diventerà l’eroina femminile della vicenda. Il presidente viene condotto in una trappola dalle forze del male. Un demone vestito da Miss Universo gli porge un bouquet di rose, che si trasforma in una pianta infernale: i suoi tentacoli lo avvolgono e iniziano a succhiare le sue energie vitali un po’ alla volta, infliggendogli una morte lenta.

Chi è il prescelto che salverà gli umani: Kyoya

Master Aguni Lai è l’unico in grado di salvare il presidente e tenerlo in vita con la sua energia; ma in questo modo non riesce a combattere contro le forze del male. Deve quindi trovare qualcuno in grado di sostituirlo. Si rivolge al figlio di Genichirou, Kyoya, un giovane a cui non daresti quattro soldi: ha un debole per le donne, insegna arti marziali ai bambini e ha poca voglia di immischiarsi in problemi più grandi di lui.

Aguni Lai cerca di convincere Kyoya a scendere in battaglia ma non ci riesce. Perciò si fa aiutare dalla figlia del presidente, Sayaka, e le spiega che solo Kyoya potrà salvare suo padre e l’intera umanità. Kyoya, come avevamo detto all’inizio, ha un debole per le belle ragazze e quindi accetta di aiutare Sayaka e combattere contro Demon City Shinjuku.

Il finale di Demon City Shinjuku

Qui facciamo un po’ di spoiler sul finale, quindi se non avete ancora visto il film, potete anche non leggere questo paragrafo. Nel combattimento finale Kyoya riesce a sconfiggere Rebi Rah grazie ad Ashura, la spada del padre: dieci anni prima, quando morì in battaglia, fece in modo che tutta la sua energia venisse concentrata nella spada. L’arma finì dentro ad un crepaccio di Demon City Shinjuku e Kyoya la ritrova.

Fino ad allora il giovane aveva combattuto solo con la katana e non aveva molte conoscenze del Sacro Nempo, una disciplina marziale in cui suo padre eccelleva.

Con il ritrovamento della spada Ashura, Kyoya entra in possesso all’istante di tutte le conoscenze del Sacro Nempo e ottiene le energie del padre, riuscendo a infligge a Rebi Rah un colpo mortale.

Kyoya Izayoi e i mostri infernali di Demon City Shinjuku

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