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Il significato del film Arrival: ecco la spiegazione

Lo hai guardato per bene ma non hai capito il significato del film Arrival? In questo articolo ti offro una spiegazione di tutti gli elementi che potrebbero esserti sfuggiti o che non conosci.

Questo film del 2016 è del regista Denis Villeneuve e se non sei riuscito a coglierne tutte le sfaccettatura non preoccuparti. La trama di per sé non è facile ma comprenderla meglio ti aprirà un mondo!

Il significato del film Arrival in 6 punti

1. Arrival non è un film sugli alieni ma è di parapsicologia

Gli alieni sembrano essere i protagonisti di questo film ma in realtà non è così. Più che un film post-apocalittico, di fantascienza o sci-fi, Arrival è un film sul linguaggio. Quindi si avvicina di più alla psicologia, o forse farei meglio a dire alla “parapsicologia”.
La trama si basa su questa premessa: il modo in cui parli, la tua lingua, influenza il tuo modo di vedere la realtà. Se cambi il tuo modo di parlare e di ragionare, cambia anche il tuo mondo.

2. Il modo singolare in cui la professoressa Louise viene scelta per fare da interprete

La protagonista di “Arrival” è la professoressa di linguistica Louise Banks, contattata dalle forze americane per comprendere il linguaggio degli eptapodi, gli alieni giunti sulla Terra. Tuttavia prima di darle l’incarico, la mettono alla prova.

Le chiedono di tradurre la parola sanscrita per “guerra” (Yuddha): lei la traduce con “desiderio di possedere più mucche” (a desire for more cows). Un altro linguista l’aveva invece interpretata come “litigio”, cioè “guerra”. Questo linguista era stato scartato, perché aveva tradotto male.

“Yudda” in sanscrito indica l’entrare in possesso di territori per pascolare le mucche, saccheggiare le mucche dei nemici sconfitti e ottenere più sostentamento alimentare. Nel nostro linguaggio “guerra” è solo un’ammucchiata di persone che lottano, senza interrogarci sulle motivazioni o sullo scopo. In sanscrito non c’è una parola come la nostra “guerra” e nella nostra lingua non c’è una parola come “Yuddha”. Dietro ad una parola c’è un mondo, una cultura, una storia. E’ quello che vi dicevo al punto 1, cioè che il modo in cui parli genera un mondo!

3. Perché gli Stati decidono di attaccare gli alieni

Durante il film una frase dagli alieni viene tradotta con “offrire un’arma” (weapon). Tutti gli Stati credono che gli alieni vogliano fare la guerra e iniziano a mobilitare gli armamenti. In realtà gli eptapodi intendono dire “offrire uno strumento”, cioè loro vogliono spiegare agli esseri umani come funziona il loro linguaggio alieno.

4. Perché gli alieni sono raffigurati come seppie giganti?

Il regista non ha utilizzato una raffigurazione “reale” degli alieni. Lui si è astenuto dal mostrare come sono fatti veramente. Non gli interessava mostrarli come sono nell’immaginario collettivo. La forma della seppia è metaforica. La seppia ha dentro di sé l’inchiostro per scrivere e comunicare con l’esterno.

Proseguendo nella trama, si scopre che loro vogliono insegnare agli umani un nuovo modo di scrivere, comunicare e pensare, che viene dall’anima, dalla mente. I due protagonisti vengono chiamati affettuosamente Tom e Jerry e comunicano proprio così: spruzzando nell’aria dell’inchiostro che va a formare cerchi che sembrano scarabocchi. Quello per loro è un discorso di senso compiuto.

5. Cos’è la scrittura palindroma degli alieni

La scrittura degli extraterrestri è completamente diversa dalla nostra. Noi scriviamo da sinistra a destra, o da destra a sinistra, o dall’alto al basso. La nostra è una scrittura “lineare”: parte da un punto e arriva ad un altro punto. Non si può leggere una frase al contrario, altrimenti perde significato. Se noi pensiamo in maniera lineare anche la nostra vita lo sarà: va dal momento in cui si nasce fino a quando sopraggiunge la morte.

Il linguaggio usato dagli eptapodi è palindromo: lo si può leggere a partire da qualunque punto e avrà sempre lo stesso significato. Nella nostra lingua italiana ci sono parole e frasi palindrome, che hanno lo stesso significato se lette da destra a sinistra o da sinistra a destra: “anna”, “ama”, “i topi non avevano nipoti”.

Gli eptapodi non scrivono una frase dall’inizio alla fine ma la “sparano” di colpo tutta intera. Inoltre le loro frasi hanno forma circolare, le si può leggere in qualunque maniera. Questo consente loro di fare una cosa che a noi umani è negata: viaggiare nel tempo. Per loro il tempo non è lineare ma circolare. Anzi forse è più corretto dire che per loro il tempo non esiste: possono muoversi da un punto ad un altro della storia. E’ così che sono arrivati sulla Terra dal futuro.

Grazie al nuovo linguaggio degli eptapodi la professoressa Louise modifica la propria visione del mondo e del tempo: riesce a vedere tutta la sua vita in maniera circolare, scoprendo anche qual è il suo futuro…

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