Japan Sinks, una nuova serie anime di fantascienza e disastri apocalittici, è disponibile dal 9 luglio 2020 su piattaforma Netflix. L’autore della storia è Sakyo Komatsu, pseudonimo di Minoru Komatsu, scomparso nel 2011 all’età di 80 anni.
Chi è Sakyo Komatsu, autore di Japan Sinks 2020
Sakyo Komatsu è stato uno scrittore, sceneggiatore e regista giapponese, tra i maggiori esponenti della letteratura fantascientifica nipponica. Nel corso della sua carriera ha ottenuto numerosi premi per le sue opere fantasy e fantascientifiche.
La serie Japan Sinks 2020 in onda su Netflix è l’adattamento anime di un romanzo del 1973 intitolato “Nihon chinbotsu”.
Komatsu ha scritto le oltre 200 pagine del libro in 9 anni e l’opera ha ottenuto poi due premi: il 27 ° Mystery Writers of Japan Award e il Premio Seiun per i romanzi giapponesi.
A partire da “Nihon chinbotsu” sono stati realizzati un film nel 1973, una serie live-action nel 1975, un film remake nel 2006 e un sequel. Ci sono anche due adattamenti manga, uno di Takao Saito e uno di Tokihiko Ishiki.
La nostra recensione di Japan Sinks 2020 di Netflix: la trama
La storia di Japan Sinks si basa sugli studi e i fenomeni descritti nella tettonica a zolle. Questa scienza studia le deformazioni della crosta terrestre e i suoi movimenti lenti ma catastrofici, che causano terremoti, eruzioni vulcaniche, tsunami.
Il Giappone sorge proprio sul confine di due zolle: quella filippina e quella eurasiatica.
Il romanzo che ha scritto Sakyo Komatsu nel 1973 è ambientato negli anni ‘70. Tuttavia la serie di Netflix, realizzata da Science Saru con il regista Masaaki Yuasa (Devilman Crybaby), ha deciso di postdatare l’anime. La location è così diventata un Giappone moderno del 21esimo secolo.
La trama racconta di un disastro di proporzioni gigantesche in Giappone. Lo spostamento delle zolle tettoniche inizia a causare eruzioni vulcaniche e terremoti. L’arcipelago giapponese rischia di sprofondare nelle acque, sommerso nella falla creata dallo scontro delle zolle.
I protagonisti di Japan Sinks 2020
Protagonisti della storia sono quattro, tutti facenti parte della famiglia Mutō.
Ayumu è una quattordicenne appassionata di ginnastica e atletica e sogna di partecipare alle olimpiadi.
Gō è il fratello minore di Ayumu ed è un giocatore di gaming online.
Mari è la madre, originaria delle Filippine ed ex atleta di nuoto.
Koichiro è il padre di famiglia, originario del Giappone.
I quattro tentano di fuggire dalla città di Tokyo, durante i terremoti, affrontando una serie di difficoltà ai limiti della sopravvivenza.
Le differenze tra il romanzo del 1973 e l’anime 2020 di Netflix
Rispetto al romanzo del 1973 i cambiamenti sono evidenti. L’opera originale era incentrata sul’attività di scienziati e politici, che cercavano di salvare la popolazione del Giappone, contattando le altre superpotenze mondiali.
Nell’adattamento anime del 2020 il focus è sulla famiglia multiculturale dei Mutō e sull’amore che lega i loro membri. La regia dell’anime ha voluto mostrare un Giappone più diversificato, moderno, aperto a nuove culture, al di là delle differenze di genere e nazionalità.
L’attualità di una storia a tema “disastri” e “catastrofi”
Questo tema, quello dei disastri, è molto attuale, considerando la recente pandemia mondiale. L’adattamento anime è iniziato nel 2019 quando ancora non c’era alcun pericolo di pandemia. I membri del team hanno comunque vissuto la crisi del 2020, perché hanno dovuto svolgere la parte finale del lavoro da casa.
Oggi molte famiglie sono costrette a fronteggiare la paura, la perdita di persone care, la mancanza di beni di prima necessità a causa del virus. Esattamente come nella situazione della famiglia Mutō. Questa serie offre un conforto e una speranza a tutti coloro che stanno vivendo al peggio tale situazione.